Ho sempre guardato e apprezzato il verde e in particolare le ortensie del mio giardino per la bellezza della loro struttura, dei colori e solo dopo tanto tempo e grazie ai suggerimenti di Roberto ho capito che alcune piante hanno una storia che le rende ancora più interessanti. Una di queste piante è la macrophylla “Izu No Odoriko” che mi ha suggerito Alberta Ballati. Questa varietà mi ha colpito innanzitutto per la bellezza (forma e colori) (fig.1) dei suoi fiori, ma in seguito per la struttura (slanciata, alta ben oltre i due metri), i tempi di sviluppo (rapidissimi) e per ultimo e non non certo per importanza, il suo nome che porta ad un premio Nobel del 1926. Mi sembra una storia che vale la pena essere raccontata da cui queste note
Il nome: macrophylla Izu No Odoriko. Il nome è quello della penisola dove è stata scoperta per la prima volta, la penisola di IZU da cui il nome di ballerina di IZU. È interessante il fatto che è lo stesso nome di un romanzo (fig 2) per cui al suo autore, Kawabata Yasunari, nel 1926 fu dato il premio Nobel per la letteratura.
Il romanzo narra la storia di uno studente di Tokyo che incontra un gruppo di teatranti girovaghi durante un viaggio nella penisola di Izu e, affascinato dalla loro vita, decide di volerli seguire in viaggio. Tra loro c’è una giovane e attraente danzatrice che attira subito l’attenzione e l’ammirazione del giovane.
E’ lo stesso nome (“Izu no Odoriko” – “La danzatrice di Izu”) di questa splendida piccola kokeshi (bambola) che raffigura proprio la graziosissima ballerina che indossa un raffinato kimono decorato con fiori di kiku dipinto a mano. Confesso che sto provando ad acquistarne una copia, fino ad ora con poco successo.
La struttura:
Nel mio caso, la struttura delle due piante che ho posizionato in giardino si è sviluppa ben oltre i due metri che molti considerano un limite massimo; quello che colpisce però è che la IZU si sviluppa anche il modo orizzontale dando alla pianta una struttura “confusa” che noi cerchiamo di rendere più ordinata ed elegante con una potatura equilibrata che indirizza la pianta verso l’alto e/o con supporti predisposti ad ok.
Un’altra caratteristica è la rapidità di crescita / sviluppo. La figura 2 mostra un ramo, come effetto di una potatura alla base a seguito di rottura dovuta ad una nevicata, che in un solo anno ha raggiunto la altezza di oltre di oltre 2 metri; una cosa che non avevo mai visto;
I fiori e le foglie:
Il fiore cambia colore a seconda del pH del terreno, con fiori di un bianco “bianco” bellissimo, in suolo acido che tende al rosa su terreni alcalini; il colore cambia con la “vecchiaia” prendendo sfumature diverse con cambiamenti progressivi che portano a qualcosa di molto diverso, proprio come per noi umani. La considerazione che viene spontanea é: guarda come mantiene il suo fascino.
I sepali sono stratificati su 4 livelli e hanno un formato arrotondato omogeneo che ne fa qualcosa di complesso ma elegante.
Le foglie sono il contenitore perfetto per quei fiori di un bianco lucido bellissimo. Le foglie hanno forma allungata oltre 20 cm e larghe 10 cm di un verde lucido che attira l’ attenzione …si notano da lontano. Alcune foto sono più significative di ogni commento.