Come avevamo anticipato il 3 Agosto 2017 presso il giardino delle ortensie si è svolto un incontro presente il dott. Giuliani che ha raccontato come sta realizzando il suo sogno di salvare vite umane in tutto il mondo inventando e producendo un collare refrigerante, con celle interne che abbassano la temperatura del cervello sotto i 37 gradi e che permette di ridurre il rischio di lesioni cerebrali in caso di ictus, trauma cranico grave o arresto cardiaco.
L’idea, la passione, la capacità a perseverare, la capacità di saperla raccontare (la idea) ed esprimere (la passione) sono le parole e i concetti che ha ripreso più volte come fondamentali nel suo percorso e che tutti hanno condiviso essere fondamentali per portare avanti le proprie idee e i progetti.
Ma quello che più ha colpito tutti oltre alla idea (geniale) è stato il coraggio e la capacità di acquisire in breve tempo quelle competenze manageriali e relazionali che hanno permesso di dare il via al progetto portandolo a livelli internazionali; un approccio che lui ha reso possibile grazie alla sua passione e capacità di perseverare.
Nei giorni prossimi metteremo a disposizione sul sito un post con i dettagli della sua esperienza di cui mi sembra che queste parole siano comunque una buona sintesi assieme alla idea strategica che è quella di salvare vite umane nel mondo.
Il confronto è stato intenso ed è stato interessante osservare come dopo un primo momento di titubanza dovuto alla difficoltà di trovarsi di fronte ad una persona con questa esperienza i più giovani siano diventati protagonisti con varie domande dimostrando un interesse notevole che evidenziava anche una voglia di provarci cui cercheremo di dare qualche risposta. Fra l’altro erano presenti Pietro Monari Biofisico, coordinatore progetto CANSAT/Liceo Tassoni e vincitore del premio nazionale, finalista al premio europeo organizzato dall’Agenzia Spaziale Europea con il progetto FLUOSAT che sta valutando le possibilità di avviare una startup in ambito Educativo e Stefano lugli neodiplomato al liceo Tassoni che ha collaborato con lui alla realizzazione del progetto CANSAT.
Vorrei però chiudere questa prima comunicazione con considerazioni meno importanti ma che stanno anche alla base del progetto racconti e ortensie. Ci piace sperare che l’ambiente favorevole al confronto sia stato determinato dalla disponibilità ed empatia di Giuliani e dei partecipanti ma anche dal contesto: una visita guidata al giardino di ortensie che ha anticipato una cena con vini di due giovani imprenditori romagnoli ( Maura e Maurizio – vedi fornitori) che ci hanno messo a disposizione un sangiovese (nobis) privo di bisolfiti e una albana dolce da assaggiare con Bensone veramente interessante.